venerdì 28 dicembre 2012

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Ho visto proprio ora due Cespugli lottare - 
La colpa era del vento - ma vederli litigare era gustoso come un Processo
la natura è così improvvisa che ci rende tutti antichi -
Emily Dickinson


sabato 15 dicembre 2012

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E quando lei mi parlerà di un cielo scuro, di un paesaggio bianco, ricorderò stelle che non ho visto, che lei guardava, e neve che nevicava nel suo cielo. Con la strana delizia di ricordare di aver toccato ciò che non toccai, se non con quelle mani che non raggiungo con le mie, tanto distanti. 
P. Salinas

Pedro Salinasla voce a te dovuta

"Pubblicata nel 1933, questa raccolta si colloca in un momento centrale, di piena maturità del suo autore. Attraverso i suoi settanta componimenti scorre un intero poema d'amore compatto nel suo tessuto tematico e sentimentale, intervallato di silenzi che sono solo pause di respiro. Anche un canzoniere, dunque, ove l'amore si esplica in una continuità di ricerca quasi sperimentale, in una ripresa continua di motivi combinati fra loro, in un linguaggio sottilmente rinnovato, aperto alla trasformazione fantastica. Un lavoro capillare, nascosto, ma di grande suggestione per chi sa percepire le segrete sonorità della poesia. 
© Einaudi 1979



http://it.wikipedia.org/wiki/Pedro_Salinas

domenica 25 novembre 2012

domenica 30 settembre 2012

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L’ANIMA

Dimmi, geranio del giardino
Sai dove se n’è andata l’anima?
Il corpo assente
e le mie mani non riescono a ricamare i suoi ricordi
Non so dove tu sia, anima mia
spero solo che tu vada di buon passo
Non parlare con l’usignolo
perderesti il volo nell’ombra
Non è ancora tempo
di incontrare l’albero dell’inizio.

ca

CARMEN CRISTINA WOLF


venerdì 14 settembre 2012

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Piccola Fiaba Africana

C'era una volta una principessa ammirata da tutti.
In molti offrivano gioielli, tessuti preziosi e noci cola nella speranza di sposarla,ma lei non sapeva chi scegliere.
Propose ,così, al padre di dire che era morta morsa da un serpente.
 Il re fece suonare i tam tam e iniziarono le danze funebri. Arrivarono i pretendenti della fanciulla, che chiesero di riavere i loro doni .
Per ultimo giunse un giovane povero, disperato per la morte della principessa. Lui l'amava, ma non si era sentito degno di lei; desiderava, però, che fosse bella anche nella tomba, così aveva portato stoffe e noci di cola per lei.
Il re, commosso, gli rivelò :"Mia figlia è viva e ora so chi la ama davvero: questo giovane diventerà il suo sposo". Si celebrarono le nozze e vissero felici e contenti.


Noce di cola

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La noce di cola è il frutto di diverse specie di piante dell'Africa occidentale o dell'Indonesia appartenenti al genere Cola
Questa viene anche considerata l'ingrediente segreto della Coca Cola.
Possiede un gusto amaro per l'alto contenuto di metilxantine (tra cui la caffeina).
 La noce di cola è molto diffusa nelle culture dell'Africa occidentale: 
viene masticata spesso dagli appartenenti delle tribù, sia individualmente che in gruppo. 
Infatti porta con sé un alto valore simbolico poiché viene consumata durante riti e cerimonie o anche solo per dare il benvenuto agli invitati,
 come simbolo di amicizia condivisa o per siglare un'intesa raggiunta o la riconciliazione tra due parti.
La noce di cola viene anche utilizzata per preparare bibite (la cola) ed altri prodotti alimentari,
 anche se al giorno d'oggi l'aroma di questi prodotti (industriali) deriva dall'utilizzo di aromi artificiali.
Recenti ricerche dimostrerebbero che un suo consumo provocherebbe una diminuzione del 30% nella fertilità maschile


sabato 28 luglio 2012

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IL LIBRO
Apri il libro, gira il foglio,
un bambino che ti guarda...
Apri la porta, e là
poi la strada inizierà...
Apri il libro, gira il foglio,
un bambino su un cavallo...
Apri la porta, e là
poi la storia inizierà...
Giriamo il foglio allora,
giriamo il foglio ancora,
giriamo il foglio e
dimmi cosa ci vedi.
Vedo alberi e giardini
e le navi sopra il mare,
le pianure e le colline
e la gente che va...
Vedo un grande sole giallo,
un bambino con un gallo,
i sentieri e le montagne
e la gente che va...
Giriamo il foglio allora,
giriamo il foglio ancora,
giriamo il foglio e
dimmi cosa ci vedi.
Find more similar lyrics on Apri il libro, gira il foglio,
una mela su di un ramo,
terra nera per il grano
e la gente che va...
Vedo nuvole lontane,
un pesante fumo nero,
tanti piccoli soldati
e la guerra arriverà...
Giriamo il foglio allora,
giriamo il foglio ancora,
giriamo il foglio e
dimmi cosa ci vedi.
Il bambino con il gallo
e le navi sopra il mare...
Se ne vanno le figure,
ora nulla resterà.
Il bambino sul cavallo
ed il grande sole giallo...
Tanti piccoli soldati
e la storia finirà.
Giriamo il foglio allora,
giriamo il foglio ancora,
giriamo il foglio e
dimmi cosa ci vedi.

Angelo Branduardi 

domenica 24 giugno 2012

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Le tartarughe potrebbero raccontare,
 delle strade, più di quanto non potrebbero le lepri.

Kahlil GibranSabbia e spuma, 1926

venerdì 22 giugno 2012

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Ad alcuni piace la poesia
da La fine e l’inizio, 1993

Ad alcuni –
cioè non a tutti.
E neppure alla maggioranza, ma alla minoranza.
Senza contare le scuole, dove è un obbligo,
e i poeti stessi, ce ne saranno forse due su mille.


Piace –
ma piace anche la pasta in brodo,
piacciono i complimenti e il colore azzurro,
piace una vecchia sciarpa,
piace averla vinta,
piace accarezzare un cane.


La poesia –
ma cos’è mai la poesia?
Più d’una risposta incerta
è stata già data in proposito.
Ma io non lo so, non lo so e mi aggrappo a questo
come alla salvezza di un corrimano.

Wisława Szymborska    
  Traduzione di Pietro Marchesani

sabato 2 giugno 2012

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Quando tu sarai vecchia


Quando tu sarai vecchia e grigia

e piena di sonno

e china accanto al fuoco,
tira giù questo libro
e lentamente leggilo
e sogna del dolce sguardo
che i tuoi occhi ebbero un tempo
e delle loro ombre profonde;

quanti amarono i tuoi istanti di lieta grazia
e amarono la tua bellezza
con falso e vero amore,
ma un solo uomo amò in te
l’anima pellegrina
e amò il dolore del tuo mutevole volto,

e chinandoti giù verso i tizzoni incandescenti,
mormora, un po’ tristemente,
quanto amore fuggì
e misurò i suoi passi
sulle montagne in alto
e nascose il suo viso
fra una moltitudine di stelle.
William Butler Yeats

lunedì 21 maggio 2012

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Calendimaggio nè foglie di faggio
nè canti di uccelli, né fiori di gladiolo
mi sono graditi,
o nobile e felice signora,
finchè io non abbia un rapido messaggero
della vostra bella persona a raccontarmi
nuovi piaceri porteranno Amore
e gioia;
e mi reco
da voi, vera donna,
e lasciatemi schiacciare
e colpire
il geloso, prima che io parta da qui. Mia bella amica
per Dio non sia
che uno fuori per la gelosia mi derida a mio danno
otterrebbe caro prezzo
per la sua gelosia
se ci fosse come da separare due amanti;
da allora non sarei mai felice un'altra volta
nè conoscerei felicità senza di voi
prenderei
una strada tale
da non essere mai visto da uomini ancora;
quel giorno in cui ti perdo
morirò,
donna coraggiosa. Come potrei perdere
o ritrovare
una donna, prima di averla avuta?
nè un uomo nè un amante
è così solo per immaginazione;
ma quando un corteggiatore si trasforma in amante
grande è l'onore che ha accumulato,
tale è la fama prodotta da un dolce sguardo;
nuda
non vi ho ancora tenuta
mai, nè altri ti hanno vinto;
vi ho desiderata
obbedita,
senza alcun premio Proverei difficilmente gioia
se mi separassi da voi
mio Bel Cavaliere, nella disperazione,
da quando non si rivolge da nessun altra parte
il mio cuore né mi lascia andare via
il mio desiderio, perché non desidera altro.
I lusinghieri, lo so, sarebbero soddisfatti,
mia donna, altrimenti non troverebbero pace.
Un uomo tale vedrebbe
ascolterebbe
la mia disavventura, che sarebbe indetta per voi per questo
perché lui vi guarda
e considera
nella sua presunzione, per cui il mio cuore sospira.Così gentilmente fiorisce
splendendo sopra a tutto,
nobile Beatrice, e così gentilmente cresce la vostra virtù;
secondo me
la vostra signoria è adornata con ricco
e giusto discorso, senza dubbio.
Voi siete la fonte di graziose gesta;
sapienza,
grazia
avete,con conoscenza;
virtù
impossibile da contraddire
voi vestite con gentilezza Graziosa donna,
ognuno prega e proclama
la vostra virtù, che dà un tale piacere;
e colui che ti dimentica,
giudica poca cosa la vita
e così io vi adoro, distinta donna;
da quando vi ho scelto come la gentilissima
e la migliore, virtuosa signora,
vi ho blandita
e servita
voi più gentilmente di quanto Eric fece con Enid.
Ho composto


Calendimaggio
http://it.wikipedia.org/wiki/Calendimaggio


venerdì 13 aprile 2012

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George Bernard Shaw  (Dublino, 26 luglio 1856 – Ayot St Lawrence, 2 novembre 1950)  è stato uno scrittore e drammaturgo irlandese.

 http://it.wikipedia.org/wiki/George_Bernard_Shaw

mercoledì 4 aprile 2012

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CINQUE FOGLIE
Cinque le foglie come i cinque sensi.
E verde è la carezza dello sguardo,
lieve il fruscio del vento sullo stelo,
fresco il sentore d'erba a primavera,
come velluto il tocco che già scivola,
amaro il bacio preso sulla bocca
quando hai voluto chiamare Fortuna.
Cinque le foglie come i cinque sensi.
Daniele Riva

giovedì 29 marzo 2012

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...tratto del Fiume Sile...

La leggenda di Murgania
Una antica leggenda in merito alle origini del paese è tramandata dall'autore dell'Hypnerotomachia Poliphili, Francesco Colonna, e narra di una fanciulla, chiamata Murgania, dalla quale il paese avrebbe preso il nome.
Murgania, sarebbe stata figlia del console romano Lelio Sylirio o Syliro e di Trivisia Calardia Pia. La fanciulla avrebbe osato paragonarsi per bellezza a Venere e il popolo per ignoranza l'avrebbe creduta la dea stessa e le avrebbe eretto un sacello:
“Gli plebei, et il vulgo rude et ignobile, et inculto populo, non altramente che così arbitravano che Murgania fusse essa Venere. Diqué negli suburbani lochi construsseron uno Sacello. Nel quale ella latitante a sortiti tempi, cerimoniosamente se dimonstrava mentita[3]. Et cum annuali et supplici voti supersticiosamente il populario concurso colevano[4]. D’indi nacque, tale nome, dalle giente fino hogi di Phada Murgania[5]. Et il loco serva ancora il memoriale nome Murganio.”
Gli dei, risentiti, avrebbero quindi distrutto il sacello e Murgania con un fulmine, mentre la medesima sorte sarebbe toccata a Quintia e a Septimia, sorelle di Murgania. Il padre, Lelio Sylirio sarebbe stato trasformato nel fiume Sile, che da lui avrebbe preso il nome:
“fulminato lo impiato[6] tempio la casa regia fulguritiamente in carbone redacta[7], non de qui molto distante, ove per ventura essa alhora trovavase rimanse eterno nome Casa Carbona et Murgania in fonti, cum tuti quegli che in esso loco se trovorono conversi. Et così similmente Quintia, et Septimia. Sorore fugabonde non luntano da Murgania et elle transformate in manali fonti”
“Il suo nome perpetuo a quelli lochi dederono lambenti in unde amplexano[8] il dolce patre Lelio Siliro. Et egli transmutato in liquante materia aucto dalle chare filiole, fae uno celebre fiume, di purgatissime aque manale[9], che ancora in quella periucunda[10] regione fluente freschissimo si vede.”

lunedì 26 marzo 2012

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Il mio occhio si è fatto pittore  (Sonetto 24)
 Il mio occhio si è fatto pittore e ha tracciato
la forma della tua bellezza sulla tavola del mio cuore.
Il mio corpo è la cornice in cui essa è tenuta,
e, fatta in prospettiva, essa è la migliore arte del pittore:
perché attraverso il pittore devi vedere la sua maestria,
per scoprire dove sia la tua fedele immagine dipinta,
che sempre pende nella bottega del mio petto,
nelle cui finestre si specchia il vetro dei tuoi occhi.
Ora vedi che bei servigi gli occhi hanno reso agli occhi:
i miei hanno ritratto la tua figura, e i tuoi per me
sono finestre sul mio petto, attraverso cui il sole
si diletta a sbirciare, per ammirare, là dentro, te.

Ma agli occhi manca l'abilità che dia grazia alla loro arte:
ritraggono solo ciò che vedono, non conoscono il cuore.
William Shakespeare


William Shakespeare ( 1564 – 1616) è stato un drammaturgo e poeta inglese, comunemente considerato come il più importante scrittore in lingua inglese e generalmente ritenuto il più eminente drammaturgo della cultura occidentale
 http://it.wikipedia.org/wiki/William_Shakespeare

giovedì 22 marzo 2012

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Platone (in greco Πλάτων, Pláton; Atene, 428 a.C./427 a.C. – Atene, 348 a.C./347 a.C.) è stato un filosofo ateniese.
 http://it.wikipedia.org/wiki/Platone

sabato 25 febbraio 2012